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Lucca Film Festival edizione n. 20°
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Scritta 2 mesi fa in Eventi
Dal 21 al 29 settembre si è svolta a Lucca la 20° edizione del Lucca Film Festival.
L'apertura è stata dedicata all'incontro con Chiara Mastroianni e alla presentazione del documentario Marcello Mio (per la regia di Christophe Honoré, 2024), da lei interpretato, realizzato per celebrare 100 anni dalla nascita del padre.
E proprio Marcello Mastroianni è stato scelto come simbolo di questa edizione: con il suo sguardo guida gli spettatori in sala e al suo ritratto si ispira tutta la grafica del festival. Come ogni anno artisti prestigiosi si sono avvicendati per tutto il periodo della manifestazione, ma particolare risalto hanno avuto le Masterclass di Paul Schrader ed Ethan Hawke, che insieme a Ruben Ostlund, sono stati gli ospiti internazionali di questa edizione.
Nei giorni del festival le rassegne cinematografiche hanno ripercorso le loro carriere, i consueti concorsi dedicati ai lungometraggi e cortometraggi hanno proposto film in anteprima nazionale ed europea, e la mostra a Palazzo Pfanner, curata da Alessandro Orsucci: Marcello: L'antidivo di successo, ha raccolto le locandine dei film più importanti dell'attore. Giovedì 26 Settembre, il Cinema Astra ha ospitato la Masterclass di Paul Schrader, moderata da Giona A. Nazzaro.
Il regista, noto per aver sceneggiato Taxy Driver (Martin Scorsese, 1976) e diretto American Gigolò (1980), ha sottolineato come la sua fede religiosa, di culto calvinista, abbia condizionato la possibilità di avvicinarsi all'arte e al cinema in particolare.
Soltanto con l'arrivo al college e la partecipazione alle attività di cineforum, è riuscito a vedere i primi film e a scriverne, grazie alla collaborazione con il giornale studentesco.
Il suo primo desiderio è stato quello di diventare critico cinematografico: Schrader sorride ricordando la recensione di Easy Rider (Dennis Hopper, 1969), che costò il licenziamento a lui e al suo redattore, il quale lo incoraggiò a scrivere liberamente le sue impressioni.
L'esperienza che segna una svolta nella sua carriera è sicuramente la collaborazione con Martin Scorsese, per cui cura la sceneggiatura di Taxy Driver, ma il suo sguardo sul cinema cambia irrimediabilmente nel marzo 1979, quando vede per la prima volta Pick Pocket (Robert Bresson, 1959).
Quello è il film che mancava nella vita di Schrader, perché “riesce a creare una connessione tra la parte spirituale e quella materiale”; Pick Pocket rimane ancora oggi un film con cui il regista si confronta. Durante la conversazione viene ricordata la collaborazione sfumata con Quentin Tarantino, interessato a riscrivere e girare il finale di Rolling Thunder (1977), progetto naufragato senza un vero motivo.
Il regista si sofferma sul cinema italiano, ricordando alcuni registi del passato che lo hanno influenzato perchè sono stati capaci di “liberare la cinepresa dagli standard di ripresa”. A chi dal pubblico gli chiede quale consiglio darebbe ad un giovane che vuole fare film, risponde con tre indicazioni chiare: “Chiedetevi sempre: cosa posso fare io che non c'è già?” “Cercate di fare molti favori agli altri, per riceverne indietro qualcuno quando ne avrai bisogno.” “Scrivete sempre per dare qualcosa agli altri”. Il suo prossimo film uscirà alle porte del nuovo anno. “Oh, Canada”, presentato alla Festa del Cinema di Cannes, segna la seconda collaborazione del regista con Richard Gere ed è basato sul romanzo omonimo di Richard Banks. Richard Gere interpreta un anziano regista, che intervistato per l'ultima volta, rivelerà tutta la verità sulla sua vita e sui suoi ideali politici. L' amicizia tra Schrader e Gere non si è mai interrotta e la scelta di questa nuova collaborazione è il frutto di una riflessione sulla carriera dell'attore. Gere, come spiega Schrader, è adatto al ruolo perché non ha mai interpretato un personaggio anziano e morente. Nelle sale italiane il film verrà distribuito da Be Water e Medusa, con il titolo “Tradimenti”.
